Come l'acqua,
che cede il suo sapore
alla mia immaginazione.
E la voce di colei
che smisuratamente accresce
l'esile capacità mia
d'intraprendere.
Come rimettere
nelle mani giunte d'un istante
quell'unica parola,
veste calzante
della mia ambascia.
E nella notte oceanica
con una lanterna
coprir la distanza
tra il nulla e l'essere.
Come il timore
delle oscillazioni
nel mezzo del vecchio ponte
che da me conduce a te.
E concepire un'immagine che
riveli istantaneamente:
creare è dare.
Come non saziarsi
nel rispondere
ma nell'ampliare la domanda.
E ricordarsi
di pronunciare ogni non so
non meno risolutamente
d'un sì
ma con la sensibilità
del più ponderato no.
Come comprendere
che nel dolore
non risiede
alcuna promessa.
E il Giudizio Universale di Memling.
Come quando la mente
osservando i cambiamenti del corpo
prende coscienza dei suoi.
Marcello, chciałabym skontaktować się z Kasią
RispondiEliminaPozdrawiam Was Karina