sabato 6 novembre 2010

La barca dei sogni


Piramide di Maslow

Nell'ambito della psicologia e del marketing (ma non solamente) la Piramide di Maslow è stata, ed è spesso ancora oggi, un punto di riferimento, ancorché criticata per l'eccessiva sinteticità. Si tratta di una gerarchia dei bisogni umani ideata dallo psicologo americano Abraham Maslow. Ora, una società che può garantire alle proprie individualità una completa soddisfazione dei primi due stadi che sono alla base di tale piramide e un'elevata percentuale di appagamento dei bisogni presenti negli altri tre, difficilmente è stimolata a comprendere le problematiche di quei soggetti appartenenti a società che, al contrario, non sono in grado di assicurare nemmeno le necessità primarie. Cio è ovviamente una conseguenza del macroscopico disequilibrio socioeconomico mondiale. Se ci si è lasciati alle spalle da tempo il concetto di una colonizzazione esplicita come portatrice di prestigio al colonizzante, la cinica volontà di sfruttamento del colonizzato non è mai cessata. Solo non è più esplicita. E nemmeno sempre.
Come possiamo, quindi, capire davvero il senso di un'opera come questa qui sotto?



Si chiama Dream ed è dell'artista Romuald Hazoumé, africano del Benin. Una piroga malridotta di dimensioni reali, fatta con taniche di benzina tagliate a metà e quattro grossi contenitori di vetro sistemati a mo' di boe, si staglia su una gigantografia di una costa africana. Una scritta in terra apre l'opera: «Damned if they leave and damned if they stay: better, at least, to have gone, and be doomed in the boat of their dreams» (Dannati se partono e dannati se restano; e allora meglio essersene andati, in balia del destino nella barca dei sogni). Tutta l'installazione è un richiamo alle condizioni precarie a cui si affida la migrazione attuale dei disperati africani. E ha una sua storia.
Nella puntata del sempre interessante Passepartout andata in onda il 31 ottobre 2010 su Raitre, il conduttore e critico d'arte Philippe Daverio, intervista brevemente Hazoumé:
«Tutta la famiglia è d'accordo affinché uno solo parta per aiutare gli altri. Immaginano cosa è successo, ma non ne sono sicuri; restano nel dubbio. Non sanno se è morto. Il battello che parte è così pieno di buchi che non andrà lontano. Nelle testimonianze raccolte, ciascuno racconta ciò che più sente di dire prima di morire; qualcuno diceva: "mia madre ha venduto tutti i suoi gioelli... mia zia e mio zio hanno venduto tutto... ed eccomi, ecco l'ultima piroga che abbiamo per vivere, ci ha appena abbandonati... vi prego, non lasciate altri andare in Europa". Queste testimonianze sono lasciate nelle quattro bottiglie che formano le boe della piroga. E sarà l'ultimo passeggero vivente che taglierà le quattro boe affinché, delle quattro, almeno una ritorni sulle coste africane».

Ogni tipo di arte umana conserva a prescindere un grande valore intrinseco, ma l'arte di colui che conosce e racconta la sofferenza è più profondamente autentica. Siamo stati anche noi artisti profondamente autentici.


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