martedì 17 aprile 2012

La società di coloro che si rimpinzano di pietanze


Qui di seguito una parafrasi ironica de "La società dei magnaccioni" (versione ridotta), celebre canzone popolare romanesca. Più giù il testo originale in dialetto.


Scostatevi oh! uomini dabbene, di modo che s'avanzi
codesta gioventù di capitolina provenienza,
dalla fantasia d'un abile pittore le nostre fattezze scaturiscono
e il cor delle donzelle soggioghiam
(e il cor delle donzelle soggioghiam)

sabato 14 aprile 2012

I timidi e gli sprezzanti


"Parrebbe che gli uomini sciolti, franchi nel conversare, e massime gli sprezzanti avessero più amor proprio degli altri e più stima di sé, e i timidi meno. Tutto al contrario. I timidi per eccesso di amor proprio e per il troppo conto che fanno di sé, temendo sempre di sfigurare e perdere la stima altrui o desiderando soverchiamente di acquistarla e di figurare, hanno sempre innanzi agli occhi il rischio del proprio onore, del proprio concetto, del proprio amore, e occupati e legati da questo pensiero, sono senza coraggio, e non si ardiscono mai. I franchi e gli sprezzanti per la contraria cagione, cioè per aver poca cura e poco concetto di sé, o desiderio della stima degli altri (che viene a essere il medesimo), sia che essi sieno tali per natura, o per abito acquisito. Così che essi offendono spesse volte e facilmente, o rischiano di offendere l'amor proprio degli altri, e n'hanno poca cura per poco amor di se stessi."
Giacomo Leopardi, Zibaldone