giovedì 30 settembre 2010

Futuro e Libertà: bisogna che tutto cambi affinché tutto rimanga com'è


Da profano. Il problema di Fini non è mai stato Berlusconi, ma Bossi. Credo - ma è evidente - che l'insofferenza e la preoccupazione del Presidente della Camera rispetto alla posizione del Senatùr (già condannato, ricordiamolo, per vilipendio alla bandiera italiana) fossero giunte ultimamente all'acme. Soprattutto a seguito degli ulteriori ottimi risultati alle Regionali 2010 ottenuti dalla Lega, che influenza con sempre minor ostacolo la politica del Pdl. E non solo nell'area padana, come molti pensano.

Ecco quindi che l'eterno secondo pidiellino si sbarazza della posizione subordinata all'interno del suo (ormai ex) partito, mantenendo pure la carica: dopo aver cavalcato astutamente l'onda del malcontento per le discutibili direzioni prese dal governo rispetto al suo programma elettorale, in questi ultimi mesi si è circondato di un manipolo di epigoni e ha messo su un partito alternativo dal quale far pesare anche il proprio volere. Attenzione però: alternativo, sì, ma solo al potere decisionale della Lega all'interno della coalizione di maggioranza, non a Berlusconi in sé, che dalla morsa di questa pare riesca sempre meno a divincolarsi.

Per queste semplici ragioni, quindi, chi si aspetta da Fini, Bocchino e Co. ribaltoni, sfiducie o altri pericoli concreti per il Governo Berlusconi IV si metta pure l'anima in pace: Futuro e Libertà non intende far cadere il governo.

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