sabato 11 settembre 2010

Quanto interessa all'Italia il riscaldamento globale


Negli ultimi anni i mass media hanno giustamente stigmatizzato la mancata ratifica del protocollo di Kyōto da parte, per esempio, degli Stati Uniti, già firmatari con Clinton nel '98 e responsabili di quasi il 40% delle emissioni di gas serra. E l'Italia? Il nostro Paese ha firmato il protocollo nel '98 e lo ha ratificato nel 2002. Ciò significa che ci siamo impegnati a rispettare i parametri dettati dal trattato internazionale, nel quadro di una progressiva riduzione del rilascio dei 6 gas indicati come i maggiori responsabili del riscaldamento globale, ossia:

•biossido di carbonio (CO2)
•metano (CH4)
•protossido di azoto (N2O)
•idrofluorocarburi (HFC)
•perfluorocarburi (PFC)
•esafluoro di zolfo (SF6)

Bene. Dopo un percorso travagliato di quasi due anni tra audizioni, emendamenti e sedute Camera/Senato, il 29 luglio scorso è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 120/2010, ossia il corpus del nuovo codice stradale. In materia di nuove sanzioni ci si accorge però della scomparsa del divieto (presente invece nel testo precedente) di tenere acceso il motore del veicolo per mantenere in funzione l'impianto di condizionamento dell'aria durante la fermata. E le emissioni di CO2? E le direttive del protocollo? Quasi paradossalmente tale divieto rimane invece per la sosta, ed è punito con una multa di 200 euro.
Come dire che, quando parcheggi e te ne vai, non puoi lasciare la macchina accesa e l'aria condizionata inserita.

1 commento:

  1. Il riscaldamento globale?
    Eccolo qua..:

    "..emersa però un’agenda nascosta circa la preservazione di questa parte di foresta che consiste nel permettere al WWF ed ai suoi partners di condividere la vendita di crediti di emissione di anidride carbonica per un valore di 60 MILIARDI DI DOLLARI, per permettere alle compagnie industriali di continuare ad emettere CO2 esattamente come nel passato.."
    Lo afferma Christopher Booker del Telegraph

    FONTE:
    http://www.inganno-ambientalista.it/content/view/181/2/

    Cordialmente.
    Piero Iannelli

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